La coppia perfetta è quella composta da persone simili o diverse?
Secondo me la coppia migliore è quella che mixa somiglianze e differenze.
Io e Donald siamo compatibili al 90% e diversi per il restante 10. Ma tanto diversi, proprio agli antipodi. Così distanti che manco ci vediamo. Il gioco è trovare comunque un incastro.
1- LO SPORT
Lui è del Parma e io della Juve ma guardiamo insieme le reciproche partite e, un pochino pochino pochino, facciamo il tifo per la squadra dell’altro.
2 – IL SONNO
Lui può dormire OVUNQUE, in QUALUNQUE condizione e nel 100% dei casi non riesce ad ascoltare la parola “buonanotte” perché alla prima “N” è già andato. Io ho bisogno di buio, silenzio, un buon letto (pulito) e un ottimo cuscino, una bara praticamente. Solo che prima di prendere sonno mi giro e mi rigiro come un pollo sullo spiedo e nella bara non ci sarebbe spazio. Il suo sonno profondo e immediato mi permette di ballare la taranta senza problemi.
3 – IL CIBO
A entrambi piace mangiare e bere bene, sperimentare posti nuovi anche per una semplice colazione. Detto questo, lui non ha uno stomaco ma una macchina trita-cibo che gli permette di mangiare un panino cipolla, carne, peperoni, salse varie all’una di notte e zompettare leggero come una Winx. A parità di prestazione sarei finita nella bara di cui sopra.
4 – ORDINE
Lui è il caos con qualche punta di ordine. Io sono l’ordine con qualche punta di caos. Di buono c’è che caos e caos non si incontrano mai.
5 – LA PUNTUALITA’
Gli orologi svizzeri chiedono l’ora a me, tanto sono puntuale. Gli orologi rotti sono più puntuali di lui.
6 – CULO.
Donald ha culo. Inteso nel senso che le situazioni, alla fine, gli si volgono sempre a favore. Lui è quello che trova parcheggio davanti al cinema di Sabato sera, che si presenta alle 19.01 davanti ad un negozio che chiude alle 19 e che entra lo stesso perché il commesso s’è scordato di tirare giù la serranda. Che comincia a prepararsi dieci minuti prima dell’ora di un appuntamento e lo chiamano perché sono in ritardo maggiore gli altri. Che si dimentica di annaffiare le piante morenti e se le ritrova rigogliose perché nel frattempo s’è scatenato un temporale improvviso. Io non ho piante, vado al cinema a piedi e sono sempre puntuale: non posso dire né di avere fortuna né di essere sfigata, semplicemente il caso non deve scomodarsi per venirmi in soccorso. Insieme, è sempre una lotta tra il mio pragmatismo e il suo culo. Spesso, devo ammetterlo, vince il culo.
7 – LA TESTA.
Dopo il culo, la testa. Quella che io ho ben piantata sul collo e Donald sospesa tra le nuvole. Io sono sistematica e, a tratti, robotica. È molto molto difficile che perda qualcosa, che mi dimentichi qualcosa da qualche parte o che non sappia dove ho messo un oggetto. Può capitare ma, chiedete a Messner, anche di vedere lo Yeti, può capitare. Lui riesce a dimenticare il bancomat in un negozio e le scarpe nello spogliatoio del calcetto, a non trovare i vestiti in casa e a non avere la più pallida idea di dove siano documenti o chiavi. Lui ritrova sempre tutto, io gli faccio da reminder umano.
8 – VACANZE.
Lui è uno stambecco, io un pesce. Io sto sotto il sole a oltranza, lui si dedica alla caccia dell’ombra. Andiamo un pochino in montagna e taaaaanto al mare.
9 – CLIMA.
Lui è lo Yeti visto da Messner. Io un’ananas al sole dei tropici. Lui fa la doccia con l’acqua tiepido-fredda. Io con l’acqua pronta per buttare la pasta. Qui non c’è modo di incontrarci tranne a letto d’inverno quando io, con miei -20 gradi di temperatura corporea, mi incollo a lui con i suoi +300.
10 – GELATO.
Io sono iscritta al “Cioccolato fondente 70% fun club”, ho fondato l’associazione “Il gelato senza panna non è gelato” e sono socia onoraria del circolo “Quelli che il gelato solo nel cono”. Lui cioccolato bianco e in coppetta.
Allerta crisi.