Giovani, folli e liberi è un articolo che ho trovato (e letto) su D La Repubblica e parla degli adolescenti. Della loro visione entusiastica della vita e del mondo, così diversa da quella degli adulti che invece hanno un approccio più razionale e meno estetico. Che, non dimentichiamoci, deriva dal verbo greco aisthanomai “sentire”. E gli adolescenti sentono tutto per la prima volta con un misto di paura e follia che li incatena e li lancia a vivere tutto in modo estemporaneo basta esserci, basta vivere, basta sperimentare, sentire. Appunto.
I figli di Donald sono 3 adolescenti e io mi ritrovo a guardarli un po’ dall’alto, un po’ da lontano, un po’ da vicino. In mezzo a loro, direi.
Un po’ mi fanno paura e un po’ tenerezza. Un po’ li invidio.
Perché, ad oggi, so che non ho vissuto a pieno l’adolescenza.
Non sono stata folle né libera, non mi sono buttata, non ho tirato fuori la lingua per assaporare la pioggia né mi sono sdraiata sull’erba.
Ero ingabbiata e recintata. Regolare e razionale.
Sì, recintata, regolare e razionale.
E quindi vedo in loro la mia occasione persa e li scruto, li studio, li osservo e li guardo come si guarda un film: curiosa di sapere quale sarà la prossima mossa, il prossimo pensiero, la prossima battuta. Così sghangherati e solidi, acerbi e maturi, curiosi e stanchi, incerti e sicuri. Perché l’adolescenza è anche questo, procedere a piccoli passi con la voglia di andare alla velocità della luce in un guazzabuglio dove tutto è il contrario di tutto.
Potrei ascoltarli parlare per ore. Stare con loro risveglia in me lo stupore sognante.
Vero. Li guardo anche io con i popcorn in mano, sono una cotinua scoperta e sorpresa: a volte proprio perché fanno e dicono le stesse cose che facevamo e dicevamo noi.
L’adolescenza è una fase pazzesca, piena di incrinature e sfumature…
Certo, per noi che l’abbiamo ormai passata… Per loro è un’altra cosa…
Si, non si rendono pienamente conto di ciò che succede e di quello che stanno facendo. E’ bella anche per quello.
Quando cominci a conoscere e prevedere ogni mossa, sei vecchio.
Io non so se sono stato adolescente, credo di sí anche se non lo ricordo bene. Certo è che ora faccio fatica a fare delle cose da adolescente, mi sono invecchiato sotto gli occhi e non me ne sono neanche reso conto!
Io invece, da qualche tempo, annaspo in un mare di nostalgia per quell’età della vita. Un po’ melmoso e impantanante, devo dire, ma d’acqua dolce.
L’acqua dolce la guardo sempre con sospetto: ho l’idea che possa tirarmi giú facilmente!