A che punto siamo con la cosa della casa?

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Al momento, la casa in cui ci trasferiremo non è ancora pronta.
Entri e trovi un ginepraio di polvere e cavi che penzolano: si stanno concentrando sul bagno che abbiamo voluto cambiare perché quello che c’era era inguardabile.
Roba che piuttosto l’avrei fatta nell’area cani dei giardini vicini.
Specchi, mattonelle e mobili giunti direttamente dagli anni ’80. E si può dir tutto degli anni ’80 tranne che ci fosse in giro del gran gusto.

Buttato via tutto e ricostruito da zero: in terra, una bella pietra serena che asciughi in fretta così starò serena anche io quando Donald allagherà mezza casa solo per lavarsi i denti.
Il passato era la voce di mia madre che ripeteva in continuazione: “Non buttare acqua in terra” il futuro è la voce di lui che dice candidamente: “Ma è solo acqua!”. Mi fanno impazzire quei due.

Oltre al pavimento, hanno messo la vasca.
Mancano i sanitari, il lavandino, il mobile sotto il lavandino e il termosifone. Mh. Ottimo.

Poi devono imbiancare tutto, soprattutto le orribili piastrelle della cucina che non solo sono di un discutibile giallo ocra ma brutte pure per come sono fatte. Poi tappare tutti i buchi, buchini, buchetti che hanno fatto gli inqulini di prima, trasformando la casa in una forma di Emmentaler. Quindi lamare il parquet e, infine, chiamare un’impresa di pulizie che faccia brillare anche l’ultima fuga dell’ultimo angolo visibile.

Dio dei muratori, degli idraulici, degli imbianchini e degli elettricisti, ci sei?
Ti prego, fa che fili tutto liscio. Che non colleghino male i tubi come è successo alla mia amica 0,5, alla quale poi è scoppiata la vasca. O che non montino al contrario le piastrelle del bagno come è accaduto a mia madre, che s’è ritrovata i glicini a testa in giù. Che non diano la tinta sul soffitto guardando il cellulare e parlando di figa, sennò ci saranno bolle d’intonaco pronte a scoppiare e a cadere giù come candida neve. Fate le cose per bene altrimenti mi piazzo lì e Cerbero, in confronto, sarà un peluche della Trudy.

Il trasloco sarà, si spera, nel mese di Luglio.
Il trasloco, pare, è una delle maggiori cause di stress e a me, che sono una personcina senza turbe e placida come una mucca, sta già venendo l’ansia preparatoria all’ansia di quando sarò in mezzo agli scatoloni.

A Luglio, dicevo, quando le temperature saranno belle alte e passeremo le fichissime notti estive ad aprire pacchi.
Voglio i grilli alla finestra e una bottiglia di bianco fermo, ghiacciato, ogni sera.
Grazie.

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